martedì 8 maggio 2012

Il mio miglior investimento

I primi tre anni di superiori li ho fatti tutti in bicicletta. L'unico mezzo di trasporto che avevo a disposizione per muovermi autonomamente era la mia city bike Bottecchia edizione "America 500" (1992, 500° anniversario della scoperta dell'America) regalata alle medie dai miei genitori. Ogni giorni, se non pioveva, facevo 5+5 chilometri per andare e tornare da scuola, e poi per tutte le altre attività e per uscire la sera. Macinavo decine di chilometri a settimana e non facevo altro che aspettare che i miei genitori mi comprassero il motorino. Non tanto per la fatica, ma perché non volevo essere lo sfigato della situazione. Finalmente a 16 anni, due anni dopo tutti gli altri, mi hanno preso il tanto sospirato scooter e da allora non ho più toccato la bicicletta... Più toccata, tranne che in sporadiche occasioni e brevi tratti: per andare dalla stazione alla facoltà e viceversa avevo preso una bicicletta che di bicicletta aveva ben poco, ma che aveva il vantaggio di non essere appetibile per i numerosi ladri di biciclette che girano per la stazione di Padova. La storia di questa bici è stata breve: finita sfasciata, assieme ad una mia costola, dopo un brusco incontro con uno scooter. Due anni fa ho iniziato a interessarmi nuovamente alla bici e, nel giro di sei mesi, alla veneranda età di 29 anni, ho comprato una bici da corsa usata e una vera bici da trekking in una fabbrica di biciclette vicino a casa mia: una city bike con un buon cambio (media gamma) e una forcella ammortizzata. Sono state i migliori acquisti degli ultimi anni, soprattutto la seconda che è diventata il mio mezzo di trasporto preferito per il week end e per qualche giro.

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